Lo dico subito, amo la Turchia. E di Daniel Craig mi piacciono solo gli occhi, anche se so che in molte non saranno d’accordo con me.
Un’estate ho scelto per le mie vacanze la località balneare di Fethiye, tra il mar Mediterraneo e il mar Egeo.
E’ un posto con un sacco di plus: un centro dove si può cambiare ristorante tutte le sere, un souk ricco di artigianato, scooter che si affittano a pochi euro, escursioni dal porto a cifre irrisorie, un mercato del pesce indimenticabile (ma questo ve lo racconto un’altra volta). Non ci sono spiagge dove crogiolarsi cadendo dal letto (la più vicina dista 5 km) ma tante da raggiungere facilmente, anche con bus pubblici; la più famosa delle quali è stata eletta fra le più belle d’Europa (Oludeniz, a circa 12 km).
Per la mia vacanza in coppia avevo prenotato un hotel scovato su internet. Mi attirava la posizione (vicino al porto e al downtown, raggiungibili a piedi, ma abbastanza isolato per garantire silenzio) e presentivo una certa identità, un design democratico (concepito da due interior designer turchi) e un glamour a piccoli prezzi. Sto parlando dello Yacht Boutique Hotel, una trentina di camere, una stupenda terrazza dove consumare la colazione, gustandola con il panorama e la premure del giovane staff.
Una sera guardavo svagatamente i ritratti in bianco e nero nella lobby quando ho scorto quello, con dedica, di Daniel Craig. Sono andata subito alla reception a chiedere se proprio l’Agente 007 aveva soggiornato in quel posticino defilato. Evet, Sì.
Non sono una Vip addicted ma mi ha dato una certa soddisfazione rendermi conto che ho lo stesso fiuto e gli stessi gusti di Bond, James Bond.