Sono stata nella Repubblica della Calmucchia (Kalmykjia), che suona come un posto delle favole di Piumini o Pitzorno e invece esiste. E’ nel sud della Russia Europea, anche se il termine europea fa veramente ridere. Chiarisco: all’interno della Federazione Russa ci sono alcune Repubbliche, così denominate per il fatto che la maggioranza degli abitanti non è di origine russa. Questa è la patria dell’etnia dei calmucchi, i cui tratti somatici sono molto simili a quelli mongoli.
La capitale è Elista e, per provare a dare un riferimento, dista circa cinque ore d’auto da Astrakhan. La cosa più difficile, direi titanica, è trovare qualcuno che parli inglese. Gli hotel sono solamente tre, quindi se non c’è posto, cavoli vostri. A me è toccata in sorte una casa fra un benzinaio e una discoteca, dove l’armadio era un attaccapanni, il copriletto rosa confetto e un tè caldo nemmeno se mi mettevo a piangere.
Elista è un posto veramente singolare. Per due ragioni. Buddismo & Scacchi
La prima è che la religione di stato è il Buddismo, caso unico in Europa. Si rimane effettivamente spaesati dalla presenza maestosa e solenne del Tempio d’Oro del Buddha Shakyamuni, detto il Nuovo Tempio, inaugurato nel 2006 in un luogo indicato due anni prima dal Dalai Lama. All’entrata del complesso campeggia la statua di Tcagan av (il padre bianco), divinità protettrice che la tradizione calmucca ha incorporato nel buddismo. Ma non bisogna commettere l’imprudenza di salire la scalinata vicina alla grande statua: l’ingresso al tempio non deve essere diretto. Occorre rispettosamente camminare in modo centripeto attorno al tempio, salendo man mano, ossequiando le statue dei 17 maestri buddisti – riconosciuti in India, Cina e Tibet – e azionando le serie di cilindri poste in giardino; si esprime un desiderio, si lascia una monetina (che bisognerebbe accompagnare a una preghiera) e si fanno ruotare i grandi cilindri rossi. Il rituale precede l’accesso al tempio, dove i monaci avvolti in tuniche porpora recitano il mantra con l’ausilio di percussioni. Sono ammessi anche coloro che non professano il buddismo in questo ampio spazio dove il colore dominante è il rosso. L’interno, più sobrio rispetto all’esterno, ha basse panche in legno dove ci si può raccogliere, poste non di fronte alla grande statua del Buddha ma ai suoi lati. Il Tempio d’Oro non è l’unico testimone buddista in città, basta recarsi nel parco, in centro; si accede oltrepassando il Cancello della Gioia, il Monumento ai Tre Loto e la Pagoda dei Sette Giorni. Uno dei fondamenti del buddismo è la tolleranza; spiegano così il non aver voluto distruggere gli edifici imposti dal comunismo, nonostante Stalin avesse perseguitato i calmucchi, deportandone in Siberia numeri impressionanti.
Il secondo elemento che connota Elista è assolutamente surreale e riguarda gli scacchi. E un visionario. Il miliardario calmucco Kirsan Ilyumzhinov (classe 1962) è presidente della Calmucchia dal 1993 al 2010. La sua passione, o ossessione, è rivolta agli scacchi. Appena eletto, li ha decretati gioco nazionale e ha organizzato Olimpiadi e Mondiali. Se la grande scacchiera sulla piazza adiacente al parco è una situazione gradevole dove uomini di ogni età sono intenti a sfidarsi, risulta vagamente inquietante il Villaggio che è stato costruito nella zona orientale della città. La Città degli Scacchi era una fantasia letteraria; Ilf e Petrov inventarono tale Ostap Bender, imbroglione che prometteva di creare una città con palazzi per tornei, dirigibili pieni di scacchisti e così via. Sino a quando Ilyumzhinov rese concreta l’onirica trama; c’è persino il monumento a Ostap Bender, con le dodici sedie dell’omonimo racconto.
Ilyumzhinov ha governato con il beneplacito di Mosca, nonostante abbia sostenuto di essere stato in contatto con gli alieni nel 1997. Vi sembra stravagante? Sentite questa: una volta a Mosca ci fu un’interrogazione parlamentare basata sui rischi. Un deputato chiese se per caso, durante questi contatti con gli alieni, Ilyumzhinov potesse aver svelato qualche segreto di stato. Giuro, l’ho letto sul giornale.